Accademie Regionali, un modello in espansione

E' l'ex-consigliere federale Paolo Castagnini l'uomo designato per sviluppare l'iniziativa: "L'obiettivo è di dare nuovi stimoli di crescita al territorio". Partita Torino, a seguire nel 2013 Milano e Palermo

Fraccari l'ha detto chiaramente. Uno degli obiettivi del rinnovato mandato quadriennale è di portare la IBL a 16 squadre con due gironi da 8. Una sfida ambiziosa che passa attraverso il recupero di città storiche del nostro baseball come Torino, Milano e Palermo, tre location strategiche per altrettante Accademie regionali, ovvero centri di altissima specializzazione. Un progetto che richiede però esperienza e competenza con un "manager" adatto a gestire la complessa iniziativa in rampa di lancio. E Fraccari l'incarico che lo ha assegnato a chi da sempre ha fatto dello sviluppo del baseball a livello giovanile la sua "mission". Un nome su tutti, Paolo Castagnini, un ex-consigliere federale, oggi Coordinatore e Supervisore delle "Accademie Regionali" dal punto di vista tecnico e organizzativo. Baseball.it lo ha intervistato per conoscere nei dettagli il progetto che vede Passo Buole essere la prima accademia con la denominazione di "Accademia Regionale del Piemonte".

Se ne parla molto e c'è un forte interesse: ma queste Accademie regionali possono essere un passo propedeutico alla costituzione di vere franchigie regionali? E perchè?
La funzione primaria delle Accademie Regionali è quella di dare nuovi stimoli di crescita al territorio. Tutti sappiamo che il lavoro separato, ognuno in casa propria è meno produttivo di quello in sinergia. L'attuale momento di difficoltà va affrontato in modo comune. Uno di questi è un centro tecnico dove confluire i giovani con maggiore volontà di crescita. Partendo da qui il passaggio ad una mentalità a "franchigia" diviene naturale. Se anteponiamo l'interesse comune a quello delle singole realtà non potrà che esserci giovamento per tutti.

Come pensate di venire incontro ai problemi (e alle spese) di spostamento degli atleti?
La FIBS compie già un grande sforzo per il territorio investendo risorse economiche per le spese della palestra e degli istruttori. A beneficiare maggiormente di questo lavoro saranno i giovani atleti e le loro società. Sarà compito loro contribuire al progetto con il sacrificio e anche con le spese per recarsi agli allenamenti.

Verranno fatte delle vere e proprie selezioni per l'accesso a questi centri? O va chi vuole?
Sarà indicato un numero di atleti ottimale per ogni Accademia e la scelta di questi giovani sarà fatta attraverso dei try-out tra tutti quelli che saranno interessati a partecipare.

Come viene impostato il rapporto con le società di appartenenza?
Gli atleti rimangono tesserati con le società di appartenenza. I loro tecnici saranno coinvolti continuamente, anzi sarà chiesto loro di collaborare per proseguire il lavoro all'interno della propria società. Dirò di più. La speranza è che i coach delle società, e parlo di tutte quelle che gravitano nel territorio, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno ragazzi coinvolti, partecipino al lavoro dell'Accademia Regionale. D'altra parte è la stessa filosofia che da anni la FIBS persegue con l'Accademia centrale di Tirrenia e che è poco sfruttata da parte dei tecnici italiani. La speranza è che replicando i programmi sul territorio, questa partecipazione aumenti.

Ma i tecnici opereranno solo nella sede principale del centro tecnico o seguiranno anche il lavoro fatto nelle singole società?
Ogni Accademia sarà strutturata in modo diverso e questo per favorire le differenze che ogni territorio presenta. Un'Accademia in Friuli Venezia Giulia sarebbe sicuramente diversa da una in Piemonte o in Sicilia dove le distanze tra una società e l'altra sono molto maggiori. Quindi le Accademie Regionali possono essere a sede fissa o a sede mista, fissa e itinerante. Per quanto riguarda la prosecuzione degli allenamenti presso le società di atleti selezionati, dovrà esserci per forza un filo diretto tra tecnici delle Accademie e tecnici delle società.

A Torino, Passo Buole è dotato di una struttura coperta dove si possono fare allenamenti invernali. Palermo gode di un clima particolarmente favorevole. A Milano come pensare di lavorare durante l'inverno?
L'Accademia Regionale del Piemonte sta partendo, è ad un punto organizzativo avanzato, mentre le altre sono in fase di studio. L'Accademia Lombarda che avrà sede a Milano, dovrà per forza avere una sede coperta visto che il programma delle Accademie Regionali si svolgerà prevalentemente da Ottobre a Marzo dopodiché gli atleti rientreranno pienamente con le società di appartenenza. Studieremo con il Comitato Regionale della Lombardia, così come è stato fatto con quello del Piemonte, una soluzione al problema

E' prevista a medio-lungo termine la creazione di altri centri?
Sicuramente si. Siamo solo all'inizio e la volontà è che questo modello possa espandersi in tutti quei luoghi dove l'attività è consolidata. L'Accademia Regionale non ha funzioni di reclutamento. Deve dare una mano a realtà del territorio dove già gli atleti ci sono in numero significativo. Dove ci sarà la volontà da parte del territorio di aprire un'Accademia, andremo a valutarne la fattibilità. Sempre naturalmente in base al budget a disposizione.

Sinergie con progetti/iniziative del genere all'estero?
Per ora no. Già la sinergia con l'Accademia di Tirrenia, con le selezioni Regionali, con il Progetto Verde-Azzurro e con le Nazionali mi sembra per ora più che sufficiente.

Informazioni su Filippo Fantasia 668 Articoli
Nato nel 1964 ad Anzio (Roma) è giornalista pubblicista dal 1987. Grande appassionato di sport USA, e in particolare di baseball e basket, svolge a tempo pieno attività professionale a Milano come Responsabile Ufficio Stampa e Relazioni con i Media italiani e internazionali presso importanti corporate. Nel corso degli anni, ha collaborato con diverse testate nazionali e locali tra cui Il Giornale, La Stampa, Il Resto del Carlino, Tuttosport, Guerin Sportivo, Il Tirreno, Corriere di Rimini, e con testate specializzate come Play-off, Newsport, Sport Usa, Baseball International e Tuttobaseball. In ambito radio-tv ha lavorato per molti anni come commentatore realizzando anche servizi giornalistici per diversi network ed emittenti quali Radio Italia Solo Musica Italiana, Dimensione Suono Network, RDS Roma, Italia Radio e Radio Luna. Ha inoltre condotto programmi e realizzato speciali legati ad importanti avvenimenti sul territorio per alcune televisioni locali. Nel 1998 ha ideato e realizzato il video "Fantastico Nettuno" dedicato alla conquista dello scudetto tricolore della squadra tirrenica di cui è stato per oltre un decennio anche capo ufficio stampa. Significative sono state anche le esperienze professionali negli USA, grazie agli ottimi rapporti instaurati con gli uffici di Media Relations di diversi club (in particolare dei Boston Red Sox) e con le redazioni dei quotidiani Boston Globe e Boston Herald che gli hanno permesso di approfondire i diversi aspetti legati alla comunicazione sui media del baseball professionistico americano. E' stato il primo Responsabile Editoriale di Baseball.it nel 1998, anno di nascita della testata giornalistica online, incarico che ha dovuto momentaneamente abbandonare per impegni professionali, tornando poi in seguito ad assumere il ruolo di Direttore Responsabile. Nell'ottobre del 1997, ha curato il primo “play-by-play” in diretta su Internet del baseball italiano durante le finali nazionali del massimo campionato. Nell'estate del 1998 ha fatto parte del team dell'Ufficio Stampa del Campionato del Mondo di baseball.

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