Parma story: 13 volte sul tetto d'Europa

Dal primo trionfo nella Coppa Campioni del 1977 con la Germal di Giulio Montanini all'ultima vittoria nel 1999 a Nettuno con l'ex-major Willy Fraser sul mound. Tutti i successi di una squadra davvero unica nel panorama continentale

Il Parma Baseball è la società sportiva più titolata in Europa in assoluto. Tredici Coppe dei Campioni, una Coppa Italia, una Coppa del Mediterraneo, una Coppa dei Club. Nessun'altra squadra di nessun altro sport può vantare un simile palmares.
La storia del Parma protagonista in Coppa dei Campioni è iniziata nell'estate del 1977, quando la grande Germal, allenata da Giulio Montanini ha esordito nella massima competizione, superando il Baargamossen di Stoccolma per 10-1. E' il primo atto di una straordinaria avventura che regalerà agli appassionati di Parma e a tutta la città suggestioni indimenticabili, legate a imprese storiche, a partite da leggenda, destinate a rimanere scolpite nella memoria in eterno.
Le emozioni iniziano subito alla seconda partita del girone eliminatorio della coppa del 1977, disputato proprio nella città ducale. In una sera di giugno, la Germal affronta i fortissimi olandesi degli Haarlem Nichols. L'incontro è un susseguirsi infinito di colpi di scena. E di fuoricampo. Un homerun di Holland da 2 punti al primo inning porta in vantaggio i Nichols, immediato pareggio al cambio campo con identica battuta di Giorgio Castelli. Alla quinta ripresa, di nuovo Holland punisce il lanciatore Gioia con un altro homerun da 2 punti. Sul volto dei tantissimi tifosi in tribuna è facile scorgere la delusione per una partita che sembra stregata. Ma quando Parma torna in attacco pareggia di nuovo, grazie all'ennesimo fuoricampo (sempre da 2 punti). A realizzarlo il popolare ricevitore italo-guatemalteco Carlos "Cabrito" Guzman. Ma quel fuoricampo viene ricordato anche e soprattutto per un episodio avvenuto immediatamente dopo: Sal Varriale, partito dalla seconda base, non si accorge che la pallina ha varcato il muretto dietro gli esterni e corre a casa base come su una normale azione di gioco. Nella foga, però, travolge Giorgio Castelli poco dopo il piatto di casa. Le conseguenze sono gravi, perchè il ricevitore della Nazionale si infortuna ad un dito e deve rinunciare a tutta la parte finale della stagione. Per farsi perdonare, Varriale colpì poi all'ottavo inning un altro fuoricampo da 2 punti che decise la sfida. Parma si classifica prima nel girone e a settembre elimina facilmente il Mannheim nella semifinale di Parma trovandosi poi di fronte il Rimini nella serie finale per il titolo. La prima di una serie di sfide incandescenti che caratterizzerà più di un decennio europeo. Il primo match, giocato allo stadio "Europeo" di viale Piacenza, va ai riminesi (6-3). Il giorno dopo, in riva all'Adriatico, Romano imbriglia le mazze della Germal per sette riprese. Ma quando sembra finita, all'ottavo inning, Tony Di Santo colpisce un fuoricampo da due punti che vale il sorpasso. E' la svolta, Parma in quella ripresa segna cinque punti e guadagna il diritto a disputare la "bella" della sera stessa. Una partita che si rivelerà senza storia, nella quale la Germal trionferà per 8-4 e si aggiudicherà la prima Coppa dei Campioni della sua storia.
Il bis arriva l'anno successivo, ancora contro il Rimini. Ancora alla terza partita, giocata in campo neutro, a Bologna. La squadra di Montanini vince di misura, 2-1, grazie ad una straordinaria prova del lanciatore Joseph Damiano, nell'unica presenza con la divisa bianco-verde.
Parma torna a vincere la Coppa Campioni nel 1980, questa volta ad Amsterdam. E' il primo trionfo con lo sponsor Parmalat sulle casacche e lenisce la delusione per un campionato finito male, nonostante grandi aspettative. La Parmalat conquista la Coppa in finale contro i padroni di casa dell'Amstel Tigers. Merito della grande prestazione di Dave Farina, entrato a metà gara a sostituire il lanciatore partente Biagini. E del fuoricampo di un giovane esterno chiamato Claudio Corradi. Quella del 1980 è un'edizione che viene ricordata anche per il pareggio (2-2) tra Parma e Rimini. Ad Amsterdam non c'è ancora infatti l'impianto di illuminazione e quando scende la sera, le due squadre sono in parità. La gara viene omologata e la Parmalat guadagna la finale.
Nel 1981 l'Europeo di Parma torna ad ospitare la massima manifestazione continentale. Ed è un grande successo, dal punto di vista organizzativo e tecnico. Sei squadre partecipanti, tre delle quali sono italiane, due olandesi. Parma, che ha già vinto lo scudetto pochi giorni prima, ottiene uno dei successi più belli della sua storia, il 19 settembre 1981, in uno stadio stracolmo, con 11.000 spettatori, record ancora oggi imbattuto. Il trionfo arriva, manco a dirlo, ancora con gli eterni rivali riminesi (4-1) con uno straordinario Dave Farina sul monte di lancio. L'italo-americano ottiene ben 11 eliminazioni al piatto. Spettacolare era stata però anche la vittoria ai supplementari con i Nicols. Parma vince 9-7, ma oltre alla potenza dei suoi battitori Roman e Guggiana su tutti, va sottolineato l'ingresso in partita del lanciatore Giacomo Bertoni all'ultimo inning. Grazie ad un suo strike-out con corridori in zona punto, la Parmalat può andare ai supplementari e poi vincere.
Nel 1982 la Coppa non viene disputata e per assistere ad un nuovo trionfo bisogna aspettare il 1983 in Olanda. Ma è una vittoria, che arriva soprattutto grazie alla capacità dialettica del suo Presidente Aldo Notari. La pioggia impedisce la disputa delle partite programmate per l'ultima giornata. Notari riesce a far assegnare il titolo alla Parmalat, in quanto imbattuta e vincitrice nello scontro diretto con gli Haarlem Nicols padroni di casa.
La Coppa è targata Parmalat anche nel 1984 ed è legata ad un'autentica impresa del lanciatore Wim Remmerswaal. Nella gara decisiva, ancora contro Rimini, rompe la "no-hit" concedendo una sola battuta valida, realizzata da Carelli alla settima ed ultima ripresa. E la squadra può festeggiare una straordinaria vittoria per 12-0.
Nel 1986 è cambiato lo sponsor, sulle casacche non c'è più il marchio Parmalat, sostituito da quello dell'agenzia di viaggi World Vision Travel. Cambia anche il nome dell'avversario delle sfide decisive. E' la Biemme Bologna. Battuta due volte sul proprio campo. La prima, il sabato pomeriggio, è caratterizzata da grande tensione. Che si esprime in una mega rissa quando il lanciatore Cherubini colpisce il bomber della Fortitudo, Lenny Randle, già protagonista nel pre-partita di un'accesa discussione. La World Vision vince nel finale, grazie anche a Jesse Baez determinante nel box di battuta. La sera stessa arriva il trionfo, con un netto 15-3.
Cambiano ancora l'avversario e la sede della Coppa nel 1987, ma non il nome della squadra vincitrice. La World Vision supera infatti a Parigi la Mamoli Grosseto campione d'Italia del mostro sacro del monte di lancio: il "Divino" Richard Olsen. Nulla può però contro Mike Pagnozzi, che firma la vittoria decisiva (4-0) insieme a Poma e Finetti che realizzano due fuoricampo decisivi.
Nel 1988 la Coppa dei Campioni torna a Parma. La World Vision sta dominando il campionato, trascinata dal mancino Kenny Angulo sul monte di lancio e dalla straordinaria vena del suo line-up, che ha per protagonisti Poma, Fochi, Manzini, Baez. E' così anche nella Coppa dei Camponi, che vince al termine di due sfide tiratissime, giocate di nuovo contro il Rimini. Un doppio di Baez al settimo inning e un clamoroso errore di Romano che si fa passare al nono sotto le gambe una radente battuta di Poma, decidono la prima sfida, vinta grazie anche alla gran prova di Massimo Fochi, lanciatore vincente. Domenica 26 giugno, Parma alza al cielo la sua nona Coppa davanti ad ottomila spettatori entusiasti. Vince 6-4, con Roberto Mari a difendere sul monte di lancio nelle ultime riprese la vittoria di Angulo. Arrivata grazie anche a Gianguido Poma, autore di un fuoricampo.
E' all'insegna dei fuoricampo l'edizione del 1992 in Olanda. Dove il Cariparma conquista la decima vittoria europea, al termine di due sfide finali con i padroni di casa del Neptunus Rotterdam, dopo la sconfitta subita nel girone eliminatorio. Determinanti i fuoricampo di Rick Lancellotti, (premiato miglior battitore della manifestazione) deludente in campionato. Ma il merito maggiore è del lanciatore Jack Lazorko. Lancia nove riprese nel primo incontro, poi sale sul monte di lancio a metà della seconda sfida e regala a Parma un trionfo strepitoso.
Per rivincere la Coppa, il Cariparma stellare di Donzelli deve aspettare il 1995. Ancora in Olanda. Ancora contro gli olandesi. Grande protagonista è Faustino Corrales, il lanciatore cubano che non fa vedere la pallina agli avversari. Ma quella guidata da Higinio Velez è forse la squadra più forte mai vista in Europa. Gestita con grande professionalità dal GM Gilberto Gerali e da Pier Giulio Donzelli, annovera tra le sue file campioni come Roberto Bianchi, Paolo Ceccaroli, Massimo Fochi, Luigi Carrozza. Senza dimenticare David Rigoli, Marcello Saccardi, Alberto Tondini e tanti altri.
Rivinto lo scudetto, il Cariparma prova a conquistare la Coppa nel 1996, ma a San Marino la squadra guidata da Gerali deve arrendersi al Neptunus di Rotterdam. Dopo la vittoria in Coppa delle Coppe nel 1997, arriva il trionfo del 1998. La prima Coppa dei Campioni dell'era Rinaldi e del Cus Parma. Il Cariparma di Claudio Corradi la vince a Barcellona, trascinata sul monte di lancio da Joel Lono. L'hawaiano vince la semifinale contro il Nettuno e, convinto di non dover più lanciare il giorno dopo, si lascia andare ad ampi festeggiamenti serali. Ma a metà dell'incontro di finale, l'australiano Cederblatt scende dal monte. Febbricitante, Joele non si tira indietro, sale sulla collinetta e inizia ad infilare una serie di lanci ad effetto che mandano in bambola i battitori del Minolta Pioneers. Per il Cariparma è il dodicesimo trionfo.
L'anno successivo la sede designata è quella di Nettuno. La squadra di Parma, guidata da Ugolotti vi arriva con un lanciatore che ha un importante passato in Major League. E' Willy Fraser, che con una prestazione monstre annulla i padroni di casa in una finale a senso unico. 6-0 il finale, e la squadra festeggia tutta la notte battendo in mare tutte le palline della "sacca" del materiale dal terrazzo dell'Hotel Marocca. Ben più difficile era stato superare l'Hcaw Bussum in semifinale. Gli olandesi erano passati in vantaggio, nonostante l'ottima prestazione di Newman sul monte di lancio. A risolvere la situazione avevano poi pensato Seth La Fera e Matteo Dall'Olio con due fuoricampo rivelatisi decisivi.
Quello del 1999 è rimasto l'ultimo successo parmigiano in Europa. Il cammino si interrompe al termine della finale persa con il Neptunus Rotterdam l'anno successivo. Simbolico che per raggiungere la Final Four di domani, il Cariparma abbia dovuto superare il 6 giugno proprio gli stessi olandesi…

Informazioni su Matteo Desimoni 337 Articoli
Nato a Parma l'8 febbraio 1978, laureato all'Università di Parma in Scienze della comunicazione, con tesi di laurea "La comunicazione in una società sportiva: il caso dell'A.S.D. Baseball Parma", collaboratore della "Gazzetta di Parma", iscritto all'ordine dei giornalisti, elenco pubblicisti, dal settembre 2009. Ha collaborato nel 2005 anche con "L'informazione di Parma". Dal luglio 2009 a fine agosto 2011 ha ricoperto l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa della società A.S.D. Baseball Parma. E' l'ideatore e direttore responsabile del periodico gratuito "Baseballtime" distribuito sui campi da baseball della provincia di Parma. Ha iniziato la carriera da giocatore a 8 anni, nel 1986 nelle giovanili dell'Aran Group, poi ha militato in diverse squadre della provincia di Parma e debuttato in serie B con il Sala Baganza e in serie A2 con la Farma Crocetta nel 1998. Dal 2002 al 2008 ha allenato le giovanili di Crocetta e Junior Parma.

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