L'incontenibile furia dei Rays

Tampa Bay non sembra conoscere ostacoli e travolge tutti (10 vittorie su 11 gare in trasferta). Los Angeles non sa più vincere, male sia Dodgers che Angels – Ottimo invece l'inizio dei Nationals

Con la vittoria per 5-2 ottenuta in gara-1 a Seattle contro i Mariners, i Rays infilano la decima vittoria su undici partite giocate in trasferta. Un record, questo, che nessuna altra franchigia di Major aveva realizzato in questa stagione e che vede tra i suoi protagonisti James Shields. Il lanciatore partente ha avuto la freddezza di mandare strike-out consecutivamente due battitori del calibro di Milton Bradley e Ken Griffey Jr. in situazione di basi piene e con un solo eliminato (al sesto inning con il parziale di 3-1). Alla fine sarà un successo assoluto per Shields: 8 inning lanciati, 10 strike-out, 2 soli punti concessi con 8 valide al passivo. Su 6 partite giocate il pitcher 29enne ha collezionato già 4 vittorie con 3.15 di media PGL e 43 strike-out su 40 inning lanciati. Ecco svelato dunque uno dei segreti della partenza a razzo dei Tampa Bay Rays che con 19 vittorie e 7 sconfitte (.731) detiene il miglior record della Major e tiene a distanza le dirette concorrenti nella East Division della AMERICAN LEAGUE dove a contrastare la forza di questa franchigia sembrano esserci solo gli Yankees che restano ad una sola lunghezza.
Prosegue la sfida, che sta infiammando la Central Division, tra Minnesota e Detroit. Dopo la prima serie da 3 giocata nella Città dei Motori e vinta 2-1 dai Tigers (0-2, 11-6, 3-0) ecco che i Twins hanno la possibilità di effettuare il primo sweep nella storia del nuovissimo "Target Field" proprio ai danni dell’unica franchigia in grado di disturbare la leadership del girone. Vinte le prime due sfide 10-4 e 4-3, adesso Justin Morneau e compagni hanno la chance di chiudere anche gara-3 e di allungare sui Tigers che adesso seguono a -2.5. "Non pervenuto" il resto del girone con i White Sox ed i Royals che stazionano al terzo posto con 7 lunghezze di distacco dalla vetta.
E' crisi nera nella West Division della AL per gli Angels che con le 5 sconfitte consecutive in trasferta (cappotto a Detroit e doppia sconfitta a Boston), infilano la peggiore serie negativa degli ultimi 3 anni. Solo 3 vittorie nelle ultime 10 gare per un record che risulta negativo sia tra le mura amiche (8-9) che in trasferta (4-7). Ad approfittare della debacle dei ragazzi di Mike Scioscia ci pensa Texas che con un ruolino di marcia tutt’altro che esaltante (14 vittorie e 13 sconfitte), si pone alla testa del gruppo con Oakland alle calcagna (meno 0.5) ed il duo Los Angeles-Seattle a 2.5.
Se una metà di Los Angeles non ride, l’altra, quella targata Dodgers, piange a dirotto. La squadra di Joe Torre è ancora in evidente stato confusionale e la condizione tarda ad arrivare. E’ ancora presto, d’accordo, la maggior parte delle franchigie che aspirano all’anello non sono ancora entrate in forma, ma facendo un confronto con la partenza del 2009, 18-8 dopo le prime 26 e primato nella West Division della NATIONAL LEAGUE, e la confrontiamo con il misero 11-15 di questa stagione che significa ultimo posto nel girone, non c’è da stare molto allegri. A mancare, tra le altre cose, sembra essere il contributo del monte di lancio. I “pitcher” dei Dodgers contano complessivamente una media PGL di 4.82 (la 24esima della MLB) ed 1 sola salvezza all’attivo (30esima). Se a tutto ciò ci aggiungiamo un attacco che ancora non ha “acceso” i suoi slugger (i 27 fuoricampo fino ad oggi realizzati sono il minimo sindacale per il roster di Joe Torre), ecco spiegate le 5.5 gare di differenza tra Los Angeles e San Diego, attualmente avanti a tutti nella Division. Sono proprio i Padres (su cui nessuno avrebbe scommesso il classico centesimo), insieme ai Giants, che li inseguono ad una lunghezza di distanza, le note positive della West Division della NL.
Nessuna sorpresa invece nella Central Division dove, come da copione, i St. Louis Cardinals hanno preso il comando con una certa solidità. Le 18 vittorie e 9 sconfitte rappresentano il meglio che la National League abbia prodotto in questo avvio di stagione e la tendenza delle ultimer 10 gare (8-2) non lascia spazio a clamorose flessioni. Ancora troppo imballati i Chicago Cubs, secondi a 5 lunghezze insieme agli acerbi Cincinnati Reds, per tentare di insidiare una leadership che appare abbastanza cristallina.
Tanta confusione invece nella East Division dove in 2 sole partite  sono concentrate ben 4 squadre. Philadelphia, dopo una leggera flessione, sta tornando in pista ma il 5-5 nelle ultime 10 gare ha coinciso con il buon momento di forma dei Mets che nello stesso arco temporale hanno vinto 7 partite perdendone solo 3 e riducendo lo svantaggio a meno 0.5. A ruota seguono i sorprendenti Nationals ed i soliti Marlins. Per Washington (14 vittorie e 12 sconfitte) si tratta della miglior partenza dal 2005, anno di fondazione dei Nationals, quando realizzò questo record dopo 26 gare. Poi l’oblio con 8-18 nel 2009, 9-17 nel 2008, 9-17 nel 2007, 8-18 nel 2006.

Informazioni su Andrea Tolla 533 Articoli
Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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