L'Italia spreca, il Canada vince

Avanti al nono, gli azzurri battono di più ma perdono anche la terza partita del torneo “Danesi Caffé”

Nettuno – Una vittoria letteralmente gettata alle ortiche con un nono inning da dimenticare. L'Italia perde 7 a 4 contro il Canada la sua terza partita al torneo pre-olimpico “Danesi Caffé” ma deve fare “mea culpa” per quanto sprecato, soprattutto in fase difensiva. Un dato su tutti, su sette punti incassati solamente due sono a carico dei lanciatori, gli altri da attribuirsi ai quattro errori difensivi, tre dei quali arrivati proprio quando la vittoria sembrava cosa fatta. E non basta, per la formazione di Faraone, nemmeno la magra consolazione di aver battuto di più, dodici valide contro sei e con tutti e nove gli elementi del line up titolare. Il Canada ringrazia, vince e rimane a quota mille.
L'Italia parte bene e al primo attacco “rischia” di segnare. Con due fuori Spoljaric concede una base a Buccheri, a cui fa seguito un texas sopra la testa del prima base di Ramos. Buccheri poi ruba la terza ma la successiva linea di Chiarini finisce direttamente nel guanto del seconda base. Chiarini è invece l'involontario protagonista del punto canadese. Sempre con due fuori Rollandini concede base a Betts, Guiel infila una valida tra i due esterni ed il rilancio dell'esterno destro verso il taglio è difettoso quanto basta per permettere l'arrivo a casa del punto dell'1 a 0. Gli azzurri però non ci stanno e aggrediscono il Canada, Spoljaric concede molto e nella parte del secondo il parziale si capovolge. Base a Liverziani, poi singoli di Bischeri, Francia e Dallospedale per il 2 a 1.
In maniera abbastanza rocambolesca il Canada ribalta ancora al quinto, sfruttando ancora un'ingenuità difensiva dei nostri. Con due fuori triplo a destra di Nicholson spinto a casa da un'insidiosa battuta di Ducey, Rollandini raccoglie a mano nuda ma sbaglia l'assistenza in prima. Quindi con uomo in seconda singolo a destra di Laforest, Chiarini tira altissimo verso casa, Ducey che si era fermato a metà corsia si accorge che a difendere il piatto non c'è nessuno e completa la corsa per il 3 a 2, rendendo vano il disperato tuffo di Bischeri. Ancora una volta la reazione dell'Italia è immediata, con Buccheri in prima e due fuori Faraone decide di forzare il gioco e fa rubare la seconda al suo esterno sinistro, pochi istanti dopo prima valida del torneo per Liverziani che spinge il 3 a 3. Finisce la partita di Spoljaric, otto valide subite in 4,2 riprese sul monte, entra Begg che chiude i conti lasciando al piatto Peppe Mazzanti. Al settimo invece Begg si salva per il rotto della cuffia, con uno fuori doppio lungolinea a sinistra di Pantaleoni, che poco dopo è costretto a fermarsi in terza su una linea fermata in tuffo dal prima base e a rimanere lì sulla rimbalzante sul lanciatore di Dallospedale.
Dopo sette riprese complete lanciate, quattro valide, sei strike out e solo uno dei tre punti subiti di pgl, esce un ottimo Rollandini ed entra il mancino Fabio Milano, che apre la sua prestazione concedendo quattro ball a Ducey, sostituito sulle basi da Ware spinto poi in seconda dal sacrificio di Stewart. Dopo lo strike out rimediato Pond una splendida presa in tuffo su una volata in foul da parte di Liverziani chiude il turno d'attacco canadese. Nella parte bassa dell'ottavo sembrava si fosse deciso il match. Con uno fuori arriva prima la valida di Mazzanti, l'unico che sino a quel momento non ne aveva ancora, poi quella di Bischeri. Il manager Hamilton toglie di pedana Kusiewich, che praticamente era appena entrato, e lo sostituisce con Myett. Mazzanti segna il punto del vantaggio su palla mancata prima e su lancio pazzo poi, Pantaleoni va in base gratuita e con corridori agli angoli Francia e Dallospedale finiscono eliminati al piatto.
Quando sembrava veramente fatta il Canada trova la vittoria. Chiarini commette il secondo errore del suo pomeriggio e si lascia sfuggire una bella legnata di Guiel, l'impressione è che la palla gli sia praticamente uscita dal guanto dopo quella che sembrava essere stata una gran presa. Con uomini in terza e seconda il singolo di Stern porta il pareggio. Esce Milano, entra Richetti che subisce prima il singolo di Orr per il sorpasso, poi il bunt di Nicholson eliminato in prima e la rimbalzante di Ware sul quale Pantaleoni commette il quarto errore italiano per il 6 a 4. L'Italia si scioglie, entra anche Lucena e chiude, ma quei quattro punti subiti nell'ultimo turno difensivo, con la vittoria ad un soffio, hanno l'amaro sapore della beffa.

ITALIA – CANADA 4-7

CANADA 010.020.003 = 7 (bv 6, e 0)
ITALIA 020.010.010 = 4 (bv 12, e 4)

CANADA – Orr 5 (1/5), Clapp 4 (0/2) (Nicholson 4' 1/2), Ducey Dh (1/3) (Ware 0/1), Laforest 2 (1/3) (Stewart 2' 0/1), Pond 7, 3' (0/5), Klassen 6 (0/3), Betts 3 (0/1) (Radmanovich Pr, 9'), Guiel 9, 7' (1/4), Stern 8 (1/4).
ITALIA – Francia 8 (1/5), Dallospedale 4 (1/5), Buccheri 7 (2/4), Ramos Dh (1/4) (Schiavetti Pr, Casolari 0/1), Chiarini 9 (1/5), Liverziani 3 (1/3), Mazzanti 5 (1/4), Bischeri 2 (2/3) (Malagoli 2'), Pantaleoni 6 (2/3).

LANCIATORI – Canada: Spoljaric (4,2 rl, 8 bv, 3 b, 4 k, 3 pgl), Begg (2,1 rl, 2 bv, 0 b, 2 k, 0 pgl), Kusiewich (0,1 rl, 2 bv, 0 b, 0 k, 0 pgl), Myett WO (1,2 rl, 0 bv, 1 b, 4 k, 0 pgl).
Italia: Rollandini (7,0 rl, 4 bv, 2 b, 6 k, 1 pgl), Milano LO (1,0 rl, 1 bv, 1 b, 1 k, 1 pgl), Richetti (0,1 rl, 1 bv, 0 b, 0 k, 0 pgl), Lucena (0,2 rl, 0 bv, 0 b, 1 k, 0 pgl).

Note: Doppi: Ducey, Guiel, Pantaleoni
Tripli: Nicholson

Informazioni su Mauro Cugola 546 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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